PIETRO CASCELLA
25 ottobre – 29 novembre 2003
Comunicato stampa

La galleria Guastalla Centro Arte di Livorno presenta una mostra di sculture di medio formato di uno dei più grandi scultori viventi: Pietro Cascella.

Cascella acquista grandissima notorietà nel 1956 quando vince il concorso indetto dal Governo polacco per la realizzazione di un monumento dedicato alle vittime dello sterminio nazista ad Auschwitz: tra 426 progetti di 685 tra scultori e architetti di tutto il mondo, una giuria internazionale scelse il progetto di Pietro Cascella e del fratello Andrea, poi deceduto; l’opera, lunga 57 metri, di pietra arenaria, con parti di granito grigio e nero fu consegnata nel 1967 dopo un lavoro sul posto durato 15 mesi. A proposito di questa sua grande opera Cascella racconta la forte emozione del primo impatto in quei luoghi così: “Il direttore del campo mi condusse a visitare una specie di museo che definirei degli orrori, un museo terrificante, perché c’erano delle montagne di scarpe, montagne di occhiali, piramidi agghiaccianti […]. Io ero sgomento. A un certo punto, in una piccola bacheca di vetro, modesta, c’era il terminale di una ramazza – le scope finiscono con una specie di pomellino – dove qualcuno, con una matita copiativa – di quelle che si usavano una volta - aveva disegnato una specie di faccetta: quella era la bambola di una bambina. Era veramente struggente pensare a una bambina che giocava, in quel campo, con questa bamboletta. Questo discorso non c’entra con la scultura, però certamente, in una grande scultura, non si poteva non puntualizzare una tale tragedia. E il destino ha voluto che la facessi io”.

Altri suoi importanti monumenti sono l’Omaggio all’Europa del 1971 collocato a Strasburgo nella sede del Consiglio d’Europa, il Monumento a Mazzini in Piazza della Repubblica a Milano del 1974, La nave lunga 15 metri a Pescara del 1987, la Porta della Sapienza a Pisa, l’Arco della Pace a Tel Aviv, La volta celeste del 1990 di 7,50 metri parte integrante della sottostante cappella gentilizia di Arcore.

La Guastalla Centro Arte con questa esposizione si ripromette di ricreare in piccolo il grande universo delle sculture di Cascella, e intende continuare la serie di esposizioni dedicate ai grandi maestri del ‘900 dopo le antologiche di Marino Marini e Franco Gentilini. Anche le opere di piccola dimensione, come quelle che saranno esposte in questa mostra, mantengono infatti inalterata la forza espressiva delle opere monumentali e racchiudono tutta la poesia e la sensibilità dell’artista abituato a pensare in grande..Nella mostra figura anche la scultura che Pietro Cascella ha eseguito per la CASA NATALE di AMEDEO MODIGLIANI a Livorno: una testa in marmo bianco statuario liberamente ispirata alle sculture di Modigliani.

Cascella è figlio del suo tempo e ne è un interprete privilegiato: le sue opere captano gli eventi contemporanei, le traducono in forme d’arte, ma riescono a proporre un messaggio che va al di là della pura immagine rappresentata.

Il poeta Mario Luzi, considera valida la stessa espressione letteraria se realizza l’intento essenziale di comunicare l’inespresso, perciò si sente vicino all’arte di Pietro Cascella e così la interpreta: “…Spazio e tempo sono gli argomenti che il linguaggio della pietra reca in sé. Chi fa suo quel linguaggio ha pensieri e visioni su scala planetaria: l’imminenza materica a paragone con l’infinito; il limite che circoscrive a paragone con l’illimitato, il tempo e l’intemporale con l’eternità… I simboli fondamentali dell’umano convengono alla grande con la visione cosmica di Cascella e anche le opere, i fasti dell’uomo trovano espressione in quanto rientrano in questa operosa meraviglia”.

 

In occasione di questa mostra Cascella ha eseguito una scultura multipla in bronzo, con fusione a cera persa, dal titolo “Attesa”.

 

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