La Galleria Guastalla Centro Arte presenta una selezione di opere grafiche originali di Henry Moore, considerato il più celebre scultore inglese del’900, nato nel 1898 e scomparso nel 1986.
In tempi di Brexit, è significativo sottolineare lo stretto legame culturale che questo grande artista inglese ebbe con l’Italia sin da prima della guerra e con la Toscana in particolare, soprattutto a partire dagli anni ’60; Henry Moore ha risieduto a lungo in Versilia, dove, dopo vari soggiorni, si stabilì nel 1965, anno in cui acquistò una casa a Forte dei Marmi per meglio seguire la lavorazione delle sue sculture in marmo, pietra e bronzo nei laboratori di Querceta e di Pietrasanta. In Versilia in quel periodo, si potevano ancora incontrare Carrà, Longhi e Marino Marini. Con quest’ultimo in particolare Moore aveva stretto un’amicizia accomunata dalla ricerca di quegli elementi primitivi dell’arte nella cultura toscana che lo portavano allo studio degli Etruschi, del romanico e del rinascimento. Scriveva lo stesso Henry Moore: “Nel corso della mia vita credo di aver passato pochi periodi peggiori di quello che seguì al mio viaggio in Italia nel 1925-26. Sei mesi sotto il fuoco di fila dei capolavori dell’arte europea avevano scatenato un violento conflitto con i miei ideali precedenti, ero avvilito ed incapace di lavorare, a poco a poco però riuscii a tirarmi fuori dalle mie perplessità e la direzione fu quella dei miei primitivi interessi. Ritornai all’arte messicana antica, al British Museum. Credo oggi che in questo conflitto tra la grande suggestione esercitata su di me dalla scultura messicana e l’amore e la simpatia per l’arte italiana, si riflettano due aspetti contrastanti della mia natura, la durezza e la dolcezza…”
Il suo forte legame con la Toscana ebbe la sua naturale consacrazione con la grande mostra che la città di Firenze gli dedicò al Forte di Belvedere nel 1972: fu un successo enorme e questa esposizione resta una delle più importanti mai realizzate, di Henry Moore.
In questa mostra sono esposte 25 opere grafiche originali, suddivise tra acquaforti, acquatinte e litografie, realizzate tra il 1967 ed il 1979: è ricorrente il tema della figura sdraiata e seduta che assume a volte connotazioni più figurative e altre volte forme decisamente più astratte, gli studi di madre con bambino e le scene di giovani studenti che svolgono i compiti a casa. La produzione grafica riveste una particolare importanza nel lavoro di Henry Moore, come scriveva Carlo Ludovico Ragghianti nel 1971: ” le opere grafiche di Henry Moore non sono un momento episodico di un’attività che nelle grandi opere di scultura trova intera espansione e significato supremo ma, paradossalmente, direi anzi che proprio nelle opere di disegno e di grafica si consegna il nucleo più vitalmente profondo del sentimento che Moore ha della realtà”. Con questa mostra vogliamo rendere un piccolo omaggio a questo importante artista con il quale abbiamo avuto la fortuna di collaborare e che abbiamo potuto frequentare grazie anche alla comune amicizia con un altro grande scultore quale era Marino Marini.
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