Marino Marini (Pistoia 1901 – Viareggio 1980)
È significativo che l'esordio di Marino Marini, già alla vigilia della Prima Guerra mondiale, avvenga nella pittura e nel disegno frequentando i corsi di Galileo Chini all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Solo nel 1922 si iscrive ai corsi di scultura. Successore di Arturo Martini, tiene poi la cattedra di scultura alla scuola d'arte di Monza, dal 1929 fino al 1940, quando diventa titolare all'Accademia di Brera, alternando all'insegnamento viaggi in Francia - restano memorabili gli incontri parigini con De Chirico, De Pisis, Campigli, Kandinsky, Tanguy, Maillol, Picasso, Braque, Gonzales, Laurens, Magnelli - in Germania, in Olanda, in Inghilterra, e molteplici esperienze di lavoro che ottengono importanti riconoscimenti. Vince il primo premio alla seconda Quadriennale romana del 1935, dove gli è dedicata una sala con sei sue opere. Altrettanto successo ottiene alla Biennale di Venezia nel 1936 e all’Esposizione Universale di Parigi nel 1937, dove vince il Grand Prix; una scultura in legno, Il pugile, entra nelle collezioni nazionali francesi. Nel 1938 sposa Mercedes Petrazzini che da allora chiamerà “Marina”, quasi a sottolineare l’intenso legame che li unirà per tutta la vita. Agli anni della guerra, trascorsi in Svizzera, sono legati gli incontri con Giacometti, Wotruba, la Richier, Haller, Banninger. Tornato in Italia nel 1946 si stabilisce a Milano e, in estate, a Forte dei Marmi. È del 1950 la prima diretta esperienza transatlantica, con una grande esposizione alla Curt Valentin Gallery di New York. Al soggiorno americano risalgono gli incontri con Arp, Calder, Lipchitz, Beckmann, Feininger e il ritratto di Igor Stravinskij; ma è dovuto soprattutto alla stima e all'amicizia di Valentin, mercante abile e colto, il riconoscimento internazionale, unanime e intenso, per l'opera di Marino. Mentre in Italia i premi della Biennale Veneziana, del 1952, e dell'Accademia dei Lincei, del 1954, consolidano una posizione di assoluto rilievo nell'arte contemporanea. Nel 1973 si inaugura a Milano, alla civica Galleria d'Arte Moderna, il museo intitolato a Marino, una cospicua raccolta di opere di scultura, pittura, e grafica. Nel 1979 inaugura, nel palazzo comunale di Pistoia, un Centro di Documentazione sull'opera di Marino Marini comprendente una biblioteca e molte sculture fra cui un Grande Miracolo. Marino Marini muore il 6 agosto del 1980 a Viareggio. Nel 1988 apre a Firenze, nell'antica chiesa di San Pancrazio, il Museo Marino Marini con una donazione di opere di scultura e di pittura. Nel 1990 viene aperta la Fondazione Marino Marini nel Palazzo del Tau a Pistoia destinata ad assicurare la conservazione e la diffusione della sua opera. In tale occasione è stato pubblicato il Catalogo ragionato di tutta l’opera grafica a cura di Giorgio e Guido Guastalla Edizioni Graphis Arte Livorno.
Lunga e assidua è la frequentazione della Galleria Guastalla con Marino, con il quale si era stabilito un rapporto di lavoro, amicizia e frequentazione. Numerose le mostre realizzate: nel 1976 una mostra di disegni pubblicati nel volume della sorella Egle, Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino; nel 1979 l’importante mostra Dipinti inediti 1950/65; nel 2002 Marino Marini sculture, dipinti, tempere e opere grafiche, catalogo con presentazione di Giorgio Guastalla; nel 2008 Il segno, la forma, l’idea. Nel 2017 in occasione della grande retrospettiva a Palazzo Fabroni a Pistoia la galleria ha presentato la mostra Dal colore ala forma, con 71 opere, catalogo con ampia presentazione di Giorgio Guastalla.