Lucio Fontana
Biografia

 

Lucio Fontana ( Rosario 1899-Comabbio 1968)

Nasce a Rosario, in Argentina, ma in età scolare si trasferisce in Italia dove frequenta, contemporaneamente, la Scuola dei maestri edili dell’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo di Milano e la Scuola degli Artefici annessa all’Accademia di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale Fontana interrompe la Scuola e si arruola come volontario ma nel 1921 è di nuovo a Milano dove riprende gli studi e consegue il diploma di perito edile. Nel 1922 torna a Rosario, nel paese di nascita, dove lavora all’atelier del padre e successivamente apre un suo studio di scultura. Nel 1927 torna a Milano dove si iscrive al primo anno di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera e si diploma nel 1929. L’anno successivo è per l’artista un anno denso di avvenimenti significativi: partecipa alla XVII Biennale di Venezia ed espone alla Galleria Il Milione di Milano. Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta Fontana inizia le prime sperimentazioni tecniche e figurative e inoltre ritorna in Argentina per seguire il nuovo concorso per il Monumento Nacional e la Bandera, da erigersi a Rosario. In Argentina la sua attività di scultore è molto intensa e sarà in questo periodo continuativa l’attività di docenza prima a Rosario e dopo a Buenos Aires. Dal contatto con giovani artisti e intellettuali nasce nel 1946 il Manifesto Blanco e nello stesso anno tra i disegni dell’artista compare l’espressione Concetto Spaziale, titolo che accompagnerà la sua successiva produzione artistica. Nel 1947, di nuovo a Mila-no, si avvia una ricerca completamente inedita non più figurativa ma astratta, spaziale. All’inizio degli anni Cinquanta firma il quarto manifesto: Manifesto dell’arte spaziale e continua a lavorare intensamente al ciclo dei Buchi. Nel corso degli anni Cinquanta prendono forma anche i Tagli, concepiti alla fine del 1958 e presentati per la prima volta l’anno seguente in mostre personali alla Galleria il Naviglio e alla Galerie Stadler a Parigi. Sul finire del decennio concepisce anche la serie Quanta e la serie Nature. Dall’inizio degli anni Sessanta si concentra sulla serie degli Olii, a questa serie appartengono le opere dedicate alla città di Ve-nezia, esposte alla sua prima mostra personale statunitense a New York. Ispirato dalla metropoli newyorkese concepisce i Metalli e, alla fine degli anni Sessanta, risale la serie delle Fine di Dio. Contemporaneamente lavora ai Teatrini che valogono a Fontana il riconoscimento internazionale a diverse importanti occasioni espositive.

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