Salvador Dalì (Figueres 1904-1989)
Nato nel 1904 a Figueres, in Catalogna, e è diventato uno dei più famosi pittori surrealisti del XX secolo. Sin da bambino ha mostrato un talento artistico eccezionale e, incoraggiato dalla sua famiglia, ha studiato presso una scuola d'arte e successivamente si è iscritto all'Accademia di San Fernando a Madrid. Nel 1926 è stato espulso dall'Accademia e l'anno successivo si è trasferito a Parigi, dove ha incontrato l'artista Pablo Picasso e ha creato numerose opere ispirate alla pittura di quest'ultimo. Durante gli anni Venti, Dalì ha realizzato i suoi primi dipinti surrealisti e per tutto il decennio successivo ha collaborato con varie pubblicazioni surrealiste illustrando le opere di scrittori e poeti del movimento omonimo. Il suo stile distintivo era caratterizzato da immagini oniriche e ha creato opere iconiche come "La persistenza della memoria" (1931), che è stata esposta per la prima volta nella galleria di New York del mercante d'arte Julian Levy nel 1933 durante la sua prima mostra personale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Dalì si trasferì negli Stati Uniti con sua moglie. In questo periodo, oltre alla pittura, si dedicò alla produzione teatrale e scrisse libri, consolidando la sua fama come uno dei grandi protagonisti dell'arte europea. Nel 1941, il Museum of Modern Art di New York organizzò una retrospettiva significativa della sua opera, che successivamente girò per gli Stati Uniti come mostra itinerante. Nel 1942 pubblicò la sua autobiografia, "La vita segreta di Salvador Dalì", e continuò a esporre presso la M. Knoedler and Co. di New York. Dalì ritornò in Europa nel 1948 e si stabilì a Port Lligat, in Spagna, dove iniziò a dipingere opere con temi religiosi. Negli ultimi anni della sua vita, l'artista si avvicinò a un nuovo stile chiamato "misticismo nucleare", influenzato dagli attacchi nucleari ad Hiroshima e Nagasaki e dalla sua rinnovata fede nel cattolicesimo.