Carlo Carrà
Biografia

Carlo Carrà (Quargnento 1881 – Milano 1966)

Da giovane studia i grandi artisti della pittura andando in giro per l'Europa, da Courbet e gli impressionisti a Parigi, fino a Constable e Turner a Londra. I suoi esordi portano le tracce del tardo romanticismo lombardo e rivelano notevoli punti di contatto con la pittura divisionista finché, nel 1910, il suo nome si trova tra le file dei primi futuristi. Nel 1916 avviene il decisivo incontro a Ferrara con De Chirico, Savinio e De Pisis e inaugura una particolare declinazione formale della pittura metafisica, durata sino al 1921. Nascono così opere come La camera incantata e L'amante dell'ingegnere. Nel 1919 pubblica "Pittura Metafisica" e si unisce al gruppo della rivista "Valori Plastici", avviando quel processo di semplificazione della costruzione dell'immagine, che diventerà il motivo trainante della sua produzione dagli anni Venti in poi. Anche la riscoperta della realtà naturale, a cui Carrà perviene successivamente, in occasione di un soggiorno in Liguria, si realizza nell'ambito del recupero di un nuovo equilibrio formale e della tradizione della cultura italiana. Tra il 1922 e il 1938 tiene la rubrica d'arte sull' "Ambrosiano"; espone alle mostre del Novecento e, regolarmente alle Biennali di Venezia, alle Triennali e alle Quadriennali. Dal 1941 al 1952 occupa la cattedra di pittura all'Accademia di Brera. Ricca è inoltre la sua produzione grafica, che include numerose illustrazioni per testi poetici.

 

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